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Angelo Gemellaro e “Il Filo Rosso” della vita [INTERVISTA]

Angelo Gemellaro, giovane cantautore di Messina, si racconta sulle nostre pagine parlandoci delle proprie aspirazioni. Diviso tra il lavoro di “ragazzo immagine” e la passione per la musica, svelandosi a noi con il suo lato più profondo:

– Angelo Gemellaro. Artista eclettico e cantautore, diviso tra arte dell’immagine e poetica musicale. Raccontaci di te…

Sono nato nel ’94 e ho recentemente completato gli studi magistrali in Economia, inoltre lavoro come ragazzo immagine in discoteca da dieci anni. Questo lavoro mi ha permesso di superare la mia timidezza e le insicurezze che mi affliggevano da bambino a causa di qualche chilo di troppo. Ho lavorato duramente sul mio corpo e sulla mia mente, costruendo spalle forti per affrontare le sfide della vita. Tuttavia, dentro rimane una parte sensibile e disincantata che emerge quando scrivo. È in quei momenti che mi sento veramente completo. Spero che le mie emozioni, le mie parole e le mie melodie possano un giorno raggiungere il maggior numero di persone possibile.

La mia passione per la musica è innata. I miei genitori raccontano spesso che fin da piccolo avevo un carattere vivace che si calmava ascoltando musica classica.

– … Ci hai parlato di musica, ma anche del tuo lavoro come ragazzo immagine, nel mondo dello spettacolo. Dovendo scegliere… quale aspetto senti prevalere in te? Quale arte senti più affine al tuo modo di essere e alle tue aspirazioni?

Il lavoro da ragazzo immagine è meraviglioso e fa parte di me, ma so che non potrà durare all’infinito. Le canzoni e la musica invece possono accompagnarti per un lungo cammino… L’arte è eterna, quindi sceglierei sicuramente la carriera da cantante.

– Parliamo, ora, di “FILO ROSSO”, il tuo nuovo singolo in uscita.

“Filo Rosso” è una canzone che parla di un amore ritrovato. La mia storia personale ha avuto una grande influenza su questo tema. Sono figlio di genitori separati, una situazione che ha segnato profondamente la mia infanzia e la mia adolescenza. Invece di dimezzare l’affetto nei miei confronti, i miei genitori lo hanno moltiplicato. Questo ha portato a una sorta di stravizio nei miei confronti, lo ammetto. Tuttavia, la loro separazione mi ha lasciato con un senso di vuoto e una serie di insicurezze che ho dovuto affrontare crescendo.

Ho sempre considerato gli amici come la famiglia che scegliamo. La loro presenza nella mia vita è stata fondamentale per darmi supporto e conforto nei momenti difficili. Quando le mie due migliori amiche hanno deciso di interrompere la loro relazione, è stato come rivivere la separazione dei miei genitori. I ricordi dolorosi e i sentimenti di perdita sono tornati a galla, portando un tumulto emotivo che pensavo di aver superato.

Questa situazione mi ha fatto riflettere profondamente sulle relazioni e sull’amore. Dopo sei mesi di tensioni e incomprensioni, le mie amiche sono riuscite a ritrovare un equilibrio e, anche se non sono tornate insieme come prima, hanno raggiunto una sorta di serenità. Questo mi ha fatto capire che, nonostante le difficoltà, è possibile ritrovare un senso di pace e armonia.

Quel momento di riconciliazione  è stato così potente e significativo che ho sentito l’urgente bisogno di esprimere i miei sentimenti attraverso la musica. Sono corso a casa e ho iniziato a scrivere “Filo Rosso”. La canzone è nata dalla necessità di elaborare le emozioni che stavo provando e di dare voce ai pensieri che avevo dentro di me. È un brano che parla di speranza, di ricostruzione e della capacità di ritrovare se stessi dopo un periodo di smarrimento.

Scrivere questa canzone mi ha permesso di mettere in ordine i miei pensieri e di trovare un nuovo significato nelle esperienze che avevo vissuto.

“Filo Rosso” è diventata una testimonianza del mio percorso personale, una riflessione sull’amore e sulle relazioni che mi hanno segnato. Spero che, ascoltandola, altre persone possano ritrovare una parte di sé e sentirsi meno sole nelle loro esperienze. La musica ha questo potere straordinario di connettere le persone, e il mio desiderio è che “Filo Rosso” possa toccare il cuore di chiunque la ascolti, offrendo conforto e ispirazione.

– Nelle tue canzoni si percepisce una tua profondità, sei però anche molto giovane. Come vivi l’amore al momento? Con la spensieratezza della tua età, o ti senti proiettato verso relazioni più solide e durature?

Ho sempre creduto che le relazioni più belle nascano dall’incontro di due anime pronte a condividere non solo i momenti felici, ma anche le sfide e le difficoltà. Crescendo, ho imparato quanto sia importante avere accanto una persona con cui costruire qualcosa di solido, basato sulla fiducia, sul rispetto reciproco e sulla complicità. L’età avanza e con essa la necessità di una relazione stabile.

– Torniamo a parlare di musica. Dove trovi ispirazione?

Chi mi conosce e ascolta i miei brani spesso rimane spiazzato. Sono cresciuto ascoltando artisti come Claudio Baglioni e Pino Daniele, veri e propri pilastri della musica italiana. Il primo CD che ho comprato è stato “111” di Tiziano Ferro, forse uno dei suoi album migliori, ricco di ballate indimenticabili. Questo spiega il mio legame indissolubile con il genere delle ballate romantiche e con tutto ciò che riesce a creare una forte emozione nell’ascoltatore.

La mia ispirazione nasce dalle piccole e grandi cose della vita quotidiana. Ogni brano che scrivo è strettamente legato alle mie esperienze personali e alle emozioni che provo. Alla base di ogni canzone c’è sempre un forte stato emotivo, un evento particolare, un amore perduto, un ricordo nitido, qualcosa che sento il bisogno di raccontare. Le parole fluiscono quasi magicamente, accompagnate dagli accordi che meglio si adattano a trasmettere quelle emozioni.

– E come nascono i tuoi pezzi?

Passo periodi in cui non riesco a scrivere neanche una riga e altri in cui le idee scorrono come un fiume in piena. Questo rende impossibile per me scrivere “a comando”; le mie canzoni sono profondamente personali e rappresentano la colonna sonora della mia vita.

La mia passione per la musica è nata con me. Fin da piccolo, la musica è stata una costante nella mia vita, una sorta di rifugio sicuro dove potevo esprimere le mie emozioni e trovare conforto. I miei genitori mi raccontano spesso che già da bambino ero affascinato dalle melodie e dai testi delle canzoni che ascoltavano. Questo amore per la musica è cresciuto e si è trasformato in una vera e propria necessità di creare e condividere.

– … E quale aspetto prevale generalmente? Realizzi prima la musica o prima il testo? E dai priorità ad un aspetto piuttosto che ad un altro?

Quando scrivo, mi lascio trasportare dai ricordi e dalle sensazioni del momento. Spesso, è un’immagine o una frase a dare il via a tutto, e da lì le parole si intrecciano con la musica in modo quasi naturale. Ogni canzone è un viaggio emotivo, una storia che prende vita attraverso note e parole.

Nonostante il mio amore per le ballate romantiche, mi piace sperimentare con diversi generi e stili musicali. Questo mi permette di esplorare nuove sonorità e di crescere come artista. Tuttavia, le ballate rimangono il mio terreno preferito, il luogo dove mi sento più a mio agio e dove riesco a esprimere al meglio le mie emozioni.

In definitiva, la musica è la mia vita. È il mezzo attraverso il quale riesco a comunicare ciò che provo e a connettermi con gli altri. Ogni canzone è un pezzo del mio cuore, una parte di me che condivido con il mondo. Spero che le mie canzoni possano toccare il cuore di chi le ascolta, offrendo emozioni e conforto, così come la musica ha sempre fatto per me.

– Segui le mode del momento o ti senti più anticonformista?

Probabilmente nella mia semplicità sono molto anticonformista. Non amo i posti affollati, non ho tatuaggi, non bevo, nemmeno fumo e scrivo canzoni di un genere che molti definiscono “passato”, però cerco di essere coerente con ciò che sento.

– Siamo in conclusione. Stai lavorando su qualche nuovo progetto in previsione futura?

Assolutamente, sì. Ma non voglio svelare nulla. Seguitemi e scoprirete le novità in arrivo.